Il 13 Aprile è la Giornata mondiale del bacio. Ricordiamoci che il bacio è il fondamento dell’amore, dell’amicizia, della dolcezza, della gioia, della luce. Appositamente lo ricordiamo proprio perché stiamo vivendo momenti di restrizioni – ma saranno senz’altro gli ultimi.
Lo psicanalista Massimo Recalcati (“Mantieni il bacio. Lezioni brevi dell’amore” è il suo libro appena uscito), afferma: “Il bacio è forse l’immagine che, più di ogni altra, condensa la bellezza e la poesia dell’amore. Il bacio è il tempo di un’intimità che unisce in modo sorprendente il luogo della parola con quello del corpo. Se non c’è amore senza dichiarazione d’amore, non c’è amore senza bacio. È solo il bacio a coniugare la lingua che dichiara l’amore».
E aggiunge: “Il miracolo dell’amore che dura è il miracolo di una torsione del tempo: non ci allontaniamo come ordinariamente accade dal tempo dell’inizio, dal primo bacio, ma lo rinnoviamo di continuo, in altri infiniti primi baci”.
Ma non di soli baci di amore ci nutriamo
Non di soli baci di amore ci parla un altro psicanalista, Paolo Crepet: “forti di un naufragio emotivo ripartiamo dalla certezza del sentimento: oggi più che mai bisogna ripescare e rieditare tre parole sacre: amore, amicizia, felicità e non intraprendere la strada dell’analfabetismo emotivo”.
Tra le rime sbocciano baci, nella psiche fiori
Abbiamo bisogno di riconoscere il “prezioso” della vita, andare ovunque ci sia luce, ascoltare suoni di amore, passione, gioia, rinascita. Lo psicanalista Recalcati suggerisce che siamo immersi in un “consumo autistico degli oggetti, in un tempo ostile all’amore e al suo avvento, un tempo senza poesia”. Ebbene eccoli, tanti piccoli assaggi di poeti del bacio e dell’amore.
Edmond Rostand, nei versi del Cyrano, ha dipinto i tanti modi di ‘essere bacio’: «un apostrofo roseo messo tra le parole t’amo», «un giuramento fatto / un poco più da presso, un più preciso patto, / una confessione che sigillar si vuole», «un segreto detto sulla bocca, un istante / d’infinito che ha il fruscio di un’ape tra le piante, / una comunione che ha gusto di fiore, / un mezzo per potersi respirare un po’ il cuore / e assaporarsi l’anima a fior di labbra».
Pablo Neruda scriveva: «In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto»; Francis Scott Fitzgerald descriveva «Poi la baciò. Al tocco delle sue labbra sbocciò per lui come un fiore e l’incarnazione fu completa». E ancora, Guy de Maupassant con «Il bacio è il modo più sicuro di tacere dicendo tutto» e Paul Geraldy con «La parte più difficile non è il primo bacio, ma l’ultimo».
Chiudiamo con un poeta da sempre citato, sui ponti della Senna, Jacques Prévert: «I ragazzi che si amano si baciano in piedi/Contro le porte della notte/ E i passanti che passano li segnano a dito/Ma i ragazzi che si amano/Non ci sono per nessuno».